Cogepir Consorzio Smaltimento

Cogepir Consorzio di Smaltimento dei Pirotecnici

Nasce Cogepir, il consorzio di smaltimento dei pirotecnici

Fuochi e razzi scaduti: finalmente nasce un consorzio per lo smaltimento
Si chiama Cogepir il nuovo consorzio di smaltimento dei pirotecnici, formato dai sette principali produttori e importatori nazionali, nato da una direttiva comunitaria e da un decreto del Ministero dell’Ambiente
I fuochi e i razzi scaduti da sempre sono un grande punto interrogativo per i diportisti. Dopo aver raggiunto la data di scadenza, infatti, devono essere sostituiti con nuovi prodotti. Ma cosa fare con quelli scaduti? La legge dice che i rivenditori sono tenuti a ritirarli, non necessariamente a fronte dell’acquisto di nuovi fuochi.
Ma la stessa legge vieta a quei punti vendita di accumulare del materiale esplosivo nel magazzino, così come avviene con altri materiali esplosivi o solo infiammabili (si pensi ad esempio ai pneumatici). Soprattutto se si tratta di un negozio posto all'interno di un palazzo o addirittura in un seminterrato, le cui misure di sicurezza impediscono un accumulo eccessivo di materiale pericoloso.

SOLUZIONI FAI DA TE
Sono molti, quindi, i rivenditori che si rifiutano di ritirare i fuochi scaduti. Non si tratta certo di un capriccio ma di un impedimento previsto dalla normativa. Troppo spesso così si finisce per far esplodere abusivamente i fuochi scaduti, pur di non accatastarli in garage.
Un consiglio utile è quello di affogare i fuochi scaduti in un secchio pieno d’acqua per diversi giorni. In questo modo si riuscirà a rendere innocuo l’esplosivo ma ci ritroveremo comunque a dover smaltire un rifiuto speciale, che non può certo essere buttato nel bidone dell’indifferenziata.
Ora però è nato un consorzio che ha istituito una filiera per lo smaltimento e la gestione dei fuochi. Che comporta ovviamente un costo aggiuntivo sull'acquisto di ogni prodotto.

NASCE IL CONSORZIO COGEPIR
Con la nascita del Cogepir, Consorzio Gestione Pirotecnici, trova finalmente soluzione lo smaltimento dei fuochi di soccorso scaduti, prevalentemente utilizzati in ambio nautico e navale ma anche ferroviario.
Il consorzio vede coinvolti tutti i principali produttori e importatori nazionali. A farne parte, insieme a Ucina Confindustria Nautica, che ne ha promosso la costituzione e Cobat, Consorzio nazionale raccolta e riciclo, sono i soci fondatori Albatros Srl, Arduino Srl, Canepa & Campi Srl, Fdf Nautica Srl, Jonassohn Srl, Mugnaioni Srl e Panzera Sas.
Lo statuto prevede tre categorie di soci, produttori, importatori e altre imprese interessate dalla distribuzione, commercializzazione e smaltimento dei pirotecnici.

L’INTERVENTO DEL MINISTERO
A ribadire la necessità di intervenire sullo smaltimento dei pirotecnici è stato il Ministero dell’Ambiente con il DM 101/2016 che, recependo la normativa comunitaria, ha stabilito la responsabilità del produttore di organizzare il ritiro.
Alcune norme, in quanto difficilmente applicabili, hanno prodotto la richiesta di chiarimenti da parte di associazioni di categoria e imprese. Nel frattempo, con un atto di responsabilità e nell'interesse di tutta la filiera, produttori e importatori si sono consorziati al fine di ridurre i costi di gestione.

UN SERVIZIO CHE SI PAGA
Come nel caso dei beni destinati allo smaltimento, sarà previsto un eco-contributo, separato dal costo del prodotto e pagato all'acquisto, che andrà a sostenere le operazioni di ritiro e trattamento. Per il solo trasporto di questi rifiuti si rende necessaria la predisposizione di un apposito contenitore omologato. Il consorzio diventerà operativo, con il ritiro dei fuochi scaduti, a partire dal secondo trimestre del nuovo anno.

Sicurezza della navigazione
Ricordiamo che le dotazioni e le attrezzature di sicurezza da tenere a bordo non sono più legate all'abilitazione dell'unità, ma alla distanza dalla costa in cui si svolge la navigazione. Uno dei principi da non dimenticare è che la sicurezza della navigazione inizia in banchina prima della partenza. Rientra nella responsabilità del conduttore avere a bordo le dotazioni necessarie per affrontare la navigazione programmata. Nella fascia dei 300 metri dalla costa, le unità da diporto (anche se imbarcazione) possono navigare senza dotazioni di sicurezza, poi, man mano che ci si allontana i mezzi di salvataggio e le attrezzature di sicurezza aumentano in relazione alla distanza dalla costa. Ai fini della tutela delle attività ricreative che si svolgono lungo le spiagge, nella fascia costiera dei 1.000 metri dalla costa la velocità delle unità da diporto è limitata a 10 nodi

Elenco dei documenti per i natanti:
• Certificato d'uso del motore (in questo documento sono riportate la potenza del motore in Cv e la cilindrata per la determinazione dell'eventuale obbligo di patente nautica)
• Assicurazione (obbligatoria per le unità munite di potenza superiore a 3 Cv fiscali)
• Certificato di omologazione
• Patente Nautica in corso di validità per le unità con motore di potenza superiore ai limiti previsti (cioè quando la potenza del motore installato a bordo è superiore a 30 Kw o 40,8 Cv)
• E’ indispensabile avere a bordo un documento di riconoscimento per ogni persona a bordo
• Certificato limitato RTF (obbligatoria per tutte le unità cha hanno un apparecchio radiotelefonico VHF a bordo)
• Licenza di esercizio RTF (rilasciata, in virtù della nuova legge sulla nautica, direttamente dall'Ispettorato Regionale delle Comunicazioni, avente la giurisdizione sul luogo di residenza dell'interessato).

Elenco Dotazioni di Bordo
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